Come è difficile riuscire a mantenere una corretta comunicazione con gli altri e coi bambini poi....
Loro sì, che ci mettono davvero alla prova!
Quando vuoi esercitarti a comunicare, fallo coi bambini, in quanto i bambini ricordano e memorizzano le informazioni che ricevono (quelle che gli interessano e gli servono di memorizzare), poni attenzione alla loro risposta (in comunicazione la risposta viene definita feed-back), in base alla risposta ricevuta puoi capire se hai formulato il tuo messaggio in modo corretto e se sei riuscito a comunicare veramente ciò che volevi comunicare.
Per mantenere una comunicazione efficacie, bisogna tenere bene in mente cosa sia la COMUNICAZIONE.
Intanto bisogna bene mettersi in testa che è impossibile non comunicare:
anche l’intenzionale assenza di comunicazione verbale, di fatto, comunica la nostra volontà di non entrare in contatto con l’altro.
Tutto è comunicazione, anche il silenzio, perché anche con il silenzio si comunica qualcosa.
Dopodichè, si possono analizzare alcuni elementi della comunicazione.
La comunicazione è un porcesso di scambio di messaggi e informazioni tra due o più soggetti, l'emittente e il ricevente, in un determinato contesto.
Quando comunichiamo, attiviamo uno scambio di informazioni attraverso il linguaggio verbale
e uno scambio di emozioni attraverso il linguaggio non verbale.
Il linguaggio verbale sono le parole, le frasi.
Il linguaggio non verbale è il linguaggio del corpo:
- la postura: l'atteggiamento del proprio corpo
- la prossemica: la distanza e posizione del proprio corpo nello spazio
- l'espressione viso/occhi = la mimica
- i gesti
- la paralinguistica = l'uso della voce: tono, tempo, timbro, volume
I due linguaggi, il linguaggio verbale e non verbale, coesistono e sono complementari in ogni messaggio: per potere ottenere una comunicazione efficiente bisogna renderli congruenti/coerenti tra di loro.....e vi assicuro che non è semplice, ci vuole tanto esercizio e, come già detto, i bambini sono un ottimo espediente per metterci alla prova!
Altro elemento fondamentale in comunicazione è la parte dell'ASCOLTO:
L'ascolto di chi parla: come farsi ascoltare
Per farsi ascoltare è opportuno
- avere qualcosa da dire che possa interessare l’ascoltatore
- governare alcuni elementi del contesto (per es. strutturare gli spazi fisici in modo e maniera tale da facilitare un ascolto)
- stimolare la ricettività del destinatario del messaggio (per es. comunicare guardando il nostro ricevente/ascoltatore negli occhi)
- ottenere il consenso informato (avere conferma che il nostro messggio sia stato compreso)
- esprimersi in modo gradevole
L'ascolto di chi ascolta: come ascoltare
Quando si ascolta chi ci sta di fronte bisogna:
- comprendere una prospettiva diversa dalla propria
- considerare le caratteristiche dell'altro e i suoi attributi di ruolo
- tenere presente la sua prospettiva durante la conversazione
- tacere
- adottare un'appropriata postura di ascolto (aiuta noi ad ascoltare e l'altro a capire che è ascoltato)
Eccoci, siamo arrivati alla parte dell'ASCOLTO ATTIVO, da me tanto nominato all'interno del mio sito...
L'ascolto attivo ci invita
- a mettere da parte, per il tempo dell’ascolto, i bisogni personali (per es. grattarci il naso o la testa, andare in bagno)
- a governare impulsi e temperamenti (per es. mangiarci le unghie)
- a tenere a bada la tendenza a focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti e a ignorarne altri
Ascoltare attivamente significa, anche evitare di
- fare troppe interruzioni
- aggiunte
- commenti
- distrazioni
- domande non pertinenti
- giudizi o squalifiche
al fine di cercare di comprendere la prospettiva del nostro interlocutore.
E qui, pure, chiederei un'aiuto ai bambini per farci esercitare l'ascolto attivo: impariamo ad ascoltarli con la bocca chiusa, guardandoli negli occhi e con una postura congruente!
E, dopo, analizziamo i loro feed-back/le loro risposte, per capire se siamo riusciti ad ascoltarli nel modo giusto.
Un mio video sull'ASCOLTO ATTIVO
Per adesso concluderei qui questo articolo sulla comunicazione......un piccolo segreto....
volevo parlarvi di COMUNICAZIONE EMPATICA, e come avete ben letto, sono riuscita ad introdurre la prima parte della locuzione > COMUNICAZIONE empatica...chissà magari un giorno completerò l'argomento.
Sappiate che ho enunciato una piccola parte di ciò che sta dietro il termine "comunicazione",
quanto basta, però, per farci riflettere sul nostro modo di comunicare e, perchè no, sull'esercitarisi coi bambini
e con tutti gli altri nostri interlocutori!
BUONA COMUNICAZIONE A TUTTI!
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